… “Quanda si casc’ dentr a’ lu fiume, n’nzi da jì appress a’la currende, ma s’addà nutà, pì truvà nu ceppe pi tinerse a’ la rive”.
(Quando si cade nel fiume, non bisogna cedere alla corrente, ma nuotare e cercare un appiglio sul margine).
Era quello il gran segreto di famiglia, che aveva permesso a tutti di sopravvivere e ottenere il meglio superando le difficoltà?
Nuotare nel fiume, saper cercare gli appigli per poi trovare nuove sponde, più verdi e rigogliose, sulle quali approdare.
Usare il presente, quale che fosse e saperlo modellare, perché ne scaturisse il miglior domani possibile.
il romanzo di Maria Assunta Orlando “L’allegoria del fiume”, edito da Tabula Fati è il racconto della liberazione da uno stato emotivo negativo attraverso un viaggio catartico, le cui tappe sono epoche rievocate da racconti, ricordi biografici, pensieri.
Malù si è separata e trascorre i giorni illanguidendo su un divano, dilaniata da angoscia e rabbia.
Come non soccombere?
Inizia un viaggio a ritroso nel tempo, fin dove è possibile, attraverso i racconti che ascoltava dalla nonna ed i ricordi personali.
Ripercorre la storia della sua famiglia, dalla fine del 1800 al 1967, partendo dalla Frentania, in Abruzzo e tornandoci passando per Buenos Aires, rivivendo le reazioni ai momenti di crisi, alla perdita di persone care, alla seconda guerra mondiale.
Analizzando il modo in cui i trapassati hanno superato le difficoltà, Malu’ trova un filo conduttore…
Scarica le Immagini
